RECENSIONE DI… “PAGINE D’AMORE” DI KAREN KINGSBURY


Salve lettori, oggi vi parlo di un romanzo che è stato capace di farmi emozionare. Mi riferisco a “Pagine d’amore” di Karen Kingsbury (tre60 editore).

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Molly, giovane donna in carriera, vive a Portland, ma il suo cuore è a Tennesse dove viveva Ryan, il suo unico, vero amore, ormai perso. Ryan, ex musicista in una band country, vive a Nashville nel ricordo della sua adorata Molly. I due, conosciutisi tra i banchi dell’università, erano soliti trascorrere ore presso la libreria “The bridge” gestita da Donna e Charlie, ormai anziani e in gravi situazioni economiche. Di quelle giornate restano una copia di Jane Eyre e una videocassetta che Molly vede ogni anno durante il “venerdì nero”. Tuttavia il destino offre loro un’altra possibilità…

” L’aveva chiamato The Bridge, « il pontfoe», perché per lui i libri erano elementi di unione tra il passato e il presente, il presente e il futuro. Univano le persone tra loro e offrivano loro la via per raggiungere mondi che altrimenti non avrebbero conosciuto. Ma c’era anche un altro motivo. La libreria non era solo il suo sogno. Era anche il modo di abbandonare il dolore del passato per accostarsi alle promesse del domani. Da quel momento in poi ci sarebbe per sempre stata una cesura tra la vita precedente, tragica e deludente, e quella successiva, piena di speranza e appagante. Non sarebbe stata solo una parola. La libreria sarebbe stata un ponte vero e proprio.”
Indiscusso protagonista del romanzo è l’amore. Amore capace di resistere e di andare oltre il tempo e amore coniugale capace di assistere a immensi miracoli. Accanto si pone la figura del divino. Nel romanzo sono presenti pensieri religiosi, con ciò non si vuole affermare che sia un libro “di Chiesa”, ma si vuole mettere in evidenzia come nelle vicende di ogni giorno si possa instaurare un rapporto col divino, con un Dio capace di donare sempre una seconda possibilità.

Di grande spessore sono i protagonisti e tutti i personaggi (anche quelli minori) i quali agiscono in prima persona. Di questi l’autrice pone in evidenza la grande sensibilità e umanità. Sono personaggi che hanno a cuore i valori, amicizia in primis, e provano profonda riconoscenza nei confronti di chi, un tempo, è stato disponibile ad aiutarli.

Tenero e complesso è il rapporto tra Molly e Ryan. Il loro è un amore capace di superare i pregiudizi, gli inganni e le differenze sociali, anche se questo lo capiranno solo dopo aver sofferto il trauma del distacco.

Ciò che fa di questa favola moderna un buon prodotto libro è la tenerezza con la quale l’autrice narra le vicende che si susseguono pagina dopo pagina. Ella, pur scrivendo in terza persona e quindi assumendo la prospettiva di un narratore onnisciente, riesce a far sentire il lettore partecipe degli eventi. Il suo è uno stile che, seppur in un primo momento possa sembrare rigido e distaccato, diviene, man mano che la narrazione entra nel vivo, sublime, emozionante e riflessivo.

Un libro del quale è consigliata la lettura a quanti amano il mondo delle librerie, le storie a lieto fine e… i miracoli.

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Grazie della lettura, alla prossima 🙂

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