Salve lettori, il mese di marzo volge già al termine: le ore di luce sono aumentate, la collezione primavera-estate è in bella mostra nei negozi e la stanchezza dopo un lungo inverno è in agguato. Questo pomeriggio sono qui per proporvi la recensione di un libro che attendevo con ansia. Mi riferisco a “Il figlio di Ramses – il libro proibito” (secondo volume della quadrilogia dedicata allo scriba Setna) di Christian Jacq (Tre60 editore).
Setna parte alla volta di Pi-Ramses per incontrare il faraone, suo padre. Dopo la misteriosa sparizione del vaso di Osiride, la vita in Egitto non è più la stessa: un’entità molto potente minaccia la serenità, Seket, la bella fidanzata dello scriba Setna è misteriosamente scomparsa e Keku, suo padre, sembra nascondere terribili segreti. Un nuovo mistero è in agguato: la misteriosa sparizione de Il libro di Thor, contenente le formule segrete per poter dominare sulla vita e sulla morte. Incredibilmente tutto sembra essere nelle mani del giovane Setna.
“Il Calvo mi ha parlato dell’esistenza di un Libro dei ladri in cui sono indicati i luoghi dove si trovano le dimore eterne e le ricchezze che contengono. Non avrebbe mai dovuto uscire dagli archivi sacri, ma secondo lui è stato rubato.”
Dopo aver letto e apprezzato il primo capitolo della serie (recensione QUI), non potevo non buttarmi a capofitto nel proseguo di questo intricato giallo, che non ha deluso le mie aspettative.
Sin dalle prime pagine dell’opera si avverte un senso di pericolo e precarietà. Il faraone è profondamente scosso dai recenti avvenimenti, così come i suoi figli, i quali servendosi delle loro capacità (militari per Ramesse e intellettive per Setna) provano a imprimere una svolta decisiva al mistero.
Ampio spazio è dedicato all’azione. Numerosi infatti sono i colpi di scena, i tranelli, gli intrighi e le sorprese. Nessuno può mai sentirsi al sicuro e nessuno è mai indenne. Il clima generale di crisi genera sospetti in chiunque e numerose domande affollano la mente del lettore.
Il volume si snoda attraverso quattro momenti ad alta tensione: la misteriosa scomparsa di Seket; l’inseguimento del siriano Kalash; il ritrovamento del vaso di Osiride e il misterioso furto del libro di Thor. Durante tutti questi eventi, la narrazione è continuamente alternata con descrizioni che permettono di ricostruire la vita del tempo e dall’alternanza dei diversi punti di vista ad opera di un perfetto narratore onnisciente.
Sono due i personaggi di rilievo in questo secondo capitolo: Setna e Keku.
Il giovane scriba appare cresciuto: ha preso coscienza del suo compito e vuole portarlo a termine. Determinato, ostinato quasi, è pronto a rischiare. La sua non sarà una missione semplice, la sua vita è continuamente a rischio e tutte le certezze alle quali si era ancorato sono destinate a venire meno. Setna non si arrende. Ha bene in mente quali sono le sue priorità: salvare l’Egitto e ritrovare la sua donna e farà di tutto per riuscirci. Se nel primo capitolo il lettore aveva avuto la possibilità di conoscere il lato tipicamente umano, qui apprezzerà il lato eroico, quello di un giovane pronto ad affrontare i demoni in persona.
Keku si mostra in tutta la sua malvagità. Il suo scopo è creare un impero del male che sovrasterà l’intero Egitto del quale diventerà capo supremo. Ostinato e cattivo, Keku non esita a sacrificare il suo ruolo di padre pur di raggiungere i suoi neri scopi. Pronto a tenere saldi i fili dei suoi malefici scopi, è in grado di mostrare una doppia facciata: padre premuroso preoccupato per le sorti della sua unica e mago nero pronto a lasciare dietro di sé una lunga scia di delitti e misteri.
Come nel precedente volume, l’autore sceglie una prosa semplice, scorrevole e fluida, adatta a un pubblico eterogeneo. Ampissimo è il coinvolgimento da parte del lettore, il quale segue le vicende con vivo interesse restando incollato alle pagine, col desiderio di conoscere il seguito.
Una piacevole conferma. Una trama ben costruita. Un giallo intrigante e mai prevedibile.
Grazie per la lettura, alla prossima 🙂
LINK ACQUISTO Il libro proibito. Il figlio di Ramses
Per un problema logistico mi sono trovata nella casa al mare senza i miei libri; ho quindi cominciato a leggerne uno, di qualche anno fa, dei miei figli adolescenti; si trattava de “il figlio di Ramses” di Christian Jacq.
Già nell’aletta posteriore, l’editore, ha “denunciato” l’operazione riportando solo commenti sulle vendite; si tratta di una smaccata operazione di marketing senza alcun contenuto letterario.
Solo alcuni punti di riflessione:
– ho contato tre volte, e chissà quante me ne sono sfuggite, un errore; anzichè scrivere Ramses si è scritto Ramesse (il primo era il padre, il secondo il figlio); correzione delle bozze e traduzione sciatte;
– nel libro si scrive, letteralmente, di “sommelier”. di “armi di distruzione di massa” e di Menfi come capitale economica dell’Egitto; in un’azione che si svolge più di mille anni prima di Cristo!
– la prosa è adatta ai bimbi delle scuole elementari; non ci sarebbe nulla di strano, se lo si indicasse!
L’impressione, che colgo in molti libri di avventure editi negli ultimi anni, è che l’Autore presti solo il suo nome e non la penna e che il libro, quindi, sia scritto a più mani (oltretutto assolutamente inesperte).
Quel che conta è vendere e quindi per fare in modo che una platea più ampia legga è necessario scendere a livelli infimi!
Anche uno scrittore non eccelso quale è Wilbur Smith ha scritto più libri ambientati nell’antico Egitto, ma, sempre rispettando la sua missione di scrittore “facile”, con ben altra preparazione e stile!
Questo Jacq, invece, ha leggiucchiato qualcosa sulla mitologia egizia ed ha scritto un libro con l’intento, probabilmente, di vendere i diritti per un film d’azione di serie B, zeppo di ridicole scazzottate, con asini “quasi” parlanti, cani psicoterapeuti e scimpanzè vice-capi della polizia; semplicemente pietoso, tanto che leggere questi libri o non leggere nulla è la medesima cosa!
Mi stupisco di trovare in Internet recensioni positive per libri di simil fatta, con inviti alla lettura.
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Il bello dei libri è che permettono di aprire dibattiti, grazie per questo intervento.
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