RECENSIONE DI… “UNA SERA A PARIGI” DI NICOLAS BARREAU


Salve lettori, buona domenica. Vi siete ricordati di spostare le lancette un’ora indietro? Questa mattina sono qui per parlarvi del romanzo che ho scelto per il domino letterario di ottobre. Vi lascio di seguito il calendario completo dell’iniziativa:

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Ho scelto una lettura romantica ambientata nella città dell’amore. Mi riferisco a: “Una sera a Parigi” di Nicolas Barreau (Feltrinelli editore).

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Alain Bonnard, proprietario del piccolo Cinéma Paradis, crede fortemente nel potere totalizzante dei film d’epoca. Ogni mercoledì sera propone la rassegna Les amours au Paradis con la quale ripropone i migliori film d’amore del passato. Tra i pochi spettatori che accolgono con piacere questa iniziativa vi è una donna dai capelli color caramello. Stretta nel suo cappotto rosso, occupa sempre la fila numero diciassette. Alain ne rimane folgorato e quando finalmente riesce a invitarla a bere qualcosa scopre che il suo interesse è ricambiato. Tutto cambia quando un noto regista americano ha scelto di girare il suo nuovo film proprio nel Cinéma Paradis. La pubblicità e l’eco mediatico degli eventi portano sì tantissimi spettatori, ma gettano Alain nello sconforto: la donna dal cappotto rosso è sparita. Inizia così una lunga caccia al tesoro ricca di rivelazioni sconcertanti, scoperte, delusioni e voglia di amare.

“Io sarei stato lì ad aspettarla e l’avrei presa tra le braccia. No, le sarei corso incontro impaziente. “Eccoti, finalmente”, avrei detto. E non l’avrei lasciata mai più.”

Ammetto di non aver mai letto nulla di Barreau prima d’ora, ma non potevo resistere dinanzi alla copertina di questo romanzo che rende appieno le atmosfere romance.

La vicenda di Alain e della misteriosa donna col cappotto rosso sono intrise di romanticismo, anche se in alcuni punti della narrazione risultano un tantino inverosimili.

Alain è un sognatore. Ama il cinema sin da quando era bambino, ma sceglie per sé una carriera pragmatica nel mondo degli affari. Quando, però, la vita lo sorprende offrendogli la possibilità di rincorrere il suo sogno, l’uomo non esita ad abbandonare la certezza dei numeri (e di un ottimo stipendio) per gettarsi nel mondo affascinante e allo stesso tempo complesso dell’arte cinematografica. La sua è senza dubbio una scelta coraggiosa e rischiosa che non tutti sarebbero stati in grado di compiere. Alain ha una concezione dell’amore alta, quell’amore che vede proiettato sullo schermo, sentimento agrodolce ma sempre col lieto fine. La sua vicenda amorosa nasce, effettivamente, come se fosse un film. Sguardi, timidezza e poi un apparente lieto fine. Quando la sua donna scompare, Alain cade nello sconforto, si sente perso, smarrito, un niente. Le rocambolesche avventure che fanno da motore narrativo alla vicenda gli donano la giusta carica per non smettere e per credere che il destino, proprio come in un film, aiuterà gli audaci. Se non fosse stato un grande sognatore, probabilmente Alain avrebbe dimenticato facilmente la donna…

La contrapposizione sogno – realtà, elemento portante del romanzo, la si evince nel confronto tra Alain e il migliore amico Robert, professore di Astrofisica all’università, il quale, abituato a ragionare in termini di certezze e leggi verificate, ha una concezione molto “terrena” dell’amore.

L’autore cura nei dettagli l’ambientazione dell’opera. Le atmosfere parigine rivivono tra le pagine attraverso luoghi, vie, ponti, sapori di cibi tipici che regalano al lettore, comodamente seduto sul suo divano,  un viaggio sensoriale. Il romanzo si caratterizza per una prosa semplice, diretta, fluida, dialogata, ricca anche di riferimenti letterari che permette di rendere appieno le sensazioni e gli stati d’animo dei protagonisti e di coinvolgere il lettore.

Un romanzo romantica ambientato nella città simbolo dell’amore. Una lettura piacevole e godibile come un film.

3stelle

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Grazie per la lettura, alla prossima 🙂

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