RECENSIONE DI “LA PICCOLA LIBRERIA SULLA SENNA” DI REBECCA RAISIN


Salve lettori, la prima vera settimana di luglio ha ufficialmente inizio. Com’è andato questo lunedì? Qui da me finalmente le temperature si sono abbassate dopo il gran caldo della scorsa settimana grazie a un tempestoso maestrale. Questa sera sono qui per parlarvi di un romanzo delicato e dolce come un macaron che mi ha piacevolmente sorpresa. Mi riferisco a “La piccola libreria sulla Senna” di Rebecca Raisin (Piemme editore). Ringrazio la casa editrice per avermi spedito una copia.

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Sarah vive in una piccola cittadina del Connecticut ed è proprietaria di una libreria che attualmente sembra navigare in cattive acque. Sophie gestisce una nota libreria a Parigi sulla riva della Senna e per lei gli affari vanno a gonfie vele nonostante abbia il cuore spezzato. Conosciutesi per caso su un blog dedicato ai libri, le due decidono di lanciarsi in una folle avventura: scambiarsi i negozi e le vite per sei mesi. Sebbene l’impresa sia ardua e irta di difficoltà, per entrambe, in particolare per Sarah, questa sarà un’ottima occasione per mettersi alla prova e per vivere esperienze nuove.

Era più facile nascondersi dietro le copertine dei libri, avevo trovato la felicità proprio lì”.

Già, l’evento che dà il via al processo narrativo può sembrare per certi versi irreale, lo ammetto, ma credo che abbia una carica simbolica, che voglia dimostrare quanto nella vita, a volte, c’è bisogno di qualcosa di volte, di qualcosa che spinga a uscire dal proprio guscio e a lanciarsi in un’avventura nuova, ignota, tutta da scoprire.

L’intero romanzo si focalizza principalmente su Sarah, giovane libraia americana fidanzata con Ridge, reporter freelance lontano da lei per lunghi, interminabili periodi. Di indole profondamente introversa, Sarah ama la tranquillità del paesino in cui vive, ha due migliori amiche che gestiscono la caffetteria proprio di fronte al suo negozio e adora perdersi nei romanzi d’amore che legge per ore intere. Parigi è ben lontana da questo suo piccolo mondo che non ha mai osato lasciare neppure per una vacanza e non appena i suoi piedi toccheranno il suolo francese si renderà subito conto che lì la vita è completamente diversa e frenetica. La libreria è assai lontana dal luogo idilliaco in cui perdersi, è un vero e proprio negozio dove tutto è frenetico, i clienti premono per essere serviti e i libri sono oggetti da vendere e non tesori da custodire con cura. È facile immaginare che per lei non sia affatto facile abituarsi a questo caos e riuscire a interagire con il personale che sembra vivere di vita propria, se a questo si aggiungono problemi di ordinaria gestione ecco che quello che doveva essere una forma di evasione si trasforma in un incubo. Sarah stupisce il lettore poiché non molla, continua a combattere, riuscendo a farsi man mano accettare dai colleghi e a riscoprire se stessa. Il suo è un percorso di riscoperta interiore e man mano che i giorni passano ecco che prende coscienza di alcuni lati di sé che non aveva mai considerato prima fino a divenire una persona totalmente diversa, soggetto attivo capace di affrontare la realtà e non di lasciarsi sopraffare da essa.

Ruoli centrali nella narrazione sono ricoperti dai libri (ovviamente!) e dal paesaggio parigino quotidiano, lontano dai siti turistici, descritto nei dettagli senza però appesantire la prosa.

Lo stile dell’autrice è semplice, fluido, dialogato e scorrevole. Il lettore è pienamente coinvolto dalle vicende divenendone parte integrante e assistendo con una punta di orgoglio al grande cambiamento della protagonista.

Un romanzo dolce e piacevole. Una lettura incentrata sull’importanza della lettura, certo, ma soprattutto sulla capacità di cambiare in meglio la propria vita senza mai perdere i punti focali della propria esistenza.

5stelle

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Grazie per la lettura, alla prossima 🙂

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