Salve lettori, in questo venerdì primaverile sono qui per parlarvi di un romanzo che ho trovato originale e imprevedibile. Mi riferisco a “La gazza” di Elizabeth Day (Neri Pozza).

La vita di Marisa, illustratrice di libri per bambini, è cambiata in meglio da quando ha incontrato Jake. I due sono inseparabili tanto da decidere di andare a vivere insieme. La casa che hanno scelto è perfetta, Marisa ne è convinta, nonostante, durante la visita con l’agente immobiliare, una gazza, tradizionalmente simbolo di cattivi presagi, sia entrata da una finestra. Marisa e Jake desiderano una famiglia e quando finalmente la donna scopre di essere incinta è certa di aver raggiunto la felicità, tuttavia l’arrivo improvviso di una coinquilina è destinato a sconvolgere le loro esistenze.
“Ecco, pensa Marisa, ecco perché Kate è così irritante. È perché non ha confini. Cerca costantemente di inserirsi in situazioni che non hanno nulla a che fare con lei, di affermare un’intimità che non esiste e che va guadagnata. C’è disperazione nella sua vicinanza. Marisa non vuole esserle amica.”
Tema centrale del romanzo è quello dell’ossessione che regola la vita dei protagonisti. Tutti vivono costantemente con il forte desiderio che diventa pulsante nella mente fino a quando, in nome di questo folle desiderio, non si curano più delle conseguenze delle proprie azioni.
Parlare della trama e degli avvenimenti che si susseguono senza rivelare dettagli importanti al fine dello sviluppo narrativo è impossibile, per questo ho deciso di non fare alcun cenno a quello che è, a tutti gli effetti, il motore dell’azione.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Di loro emergono, pagina dopo pagina, tutte le sfaccettature caratteriali, il modo di reagire dinanzi agli eventi, le tattiche di difesa che usano per non soccombere. Personalmente credo che in questa vicenda non esistano vincitori o vinti, buoni o cattivi, tutti assumono ora l’uno ora l’altro atteggiamento a seconda della situazione che si trovano a vivere.
Le vicende sono presentate alternando il punto di vista delle due rivali (Marisa e Kate, l’inquilina) attraverso la voce di un narratore onnisciente. Lo stile della prosa è fluido, accattivante, capace di tenere sempre viva l’attenzione del lettore, portandolo a credere a una verità o a un’altra fino alla fine della narrazione.
Un romanzo intrigante. Un thriller psicologico davvero piacevole.
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Grazie per la lettura, alla prossima 🙂