RECENSIONE DI… “LA NINNANANNA DEGLI ALBERI” DI ALICE BASSOLI


Salve lettori, buona ultima domenica di maggio. Questo pomeriggio sono qui per parlarvi di un romanzo giallo italiano davvero carino. Mi riferisco a “La ninnananna degli alberi” di Alice Bassoli (Corbaccio).

Dicembre, 2018. In seguito alla morte della zia, Isabella riceve in eredità la casa nella quale la donna abitava, una villetta immersa nei boschi dell’Appennino tosco-emiliano, lì dove da bambina trascorreva ogni estate assieme alla sorella gemella Valeria, scomparsa misteriosamente proprio da lì durante l’estate del 1998 e mai più ritrovata. Cosa ne è stato di lei? Isabella non vuole mettere più piede in quel posto, così vicino a una villa abbandonata che tanto aveva suscitato il loro interesse di bambine, ma la burocrazia le impone il ritorno. Accanto a lei c’è Emma, sua figlia adolescente, anche lei ben presto tanto misteriosamente attratta da quel rudere colmo di segreti. E se il passato stesse per tornare?

“Riaffacciarsi su quel passato tanto doloroso le avrebbe spaccato il cuore.”

Tornare in un luogo nel quale si è sofferto porta con sé un vortice di sentimenti negativi e brutti ricordi ai quali è difficile sfuggire.

Isabella e Valeria avevano un legame unico e speciale. L’una capiva l’altra con un solo sguardo. Eppure, quando tutto è accaduto, Isa non ha capito, non ha potuto aiutare sua sorella.

Le due ragazze, diciassettenni all’epoca dei fatti, erano solite trascorrere le estati con zia Adele, in campagna. Lì si divertivano assieme agli amici, le giornate erano scandite da passeggiate, giochi, sorrisi e prime cotte fino all’estate 1998 quando tutto cambia terribilmente.

Privata della sorella, Isabella è andata avanti con la sua vita (o almeno ci ha provato). Si è sposata, ha assistito alla fine del suo matrimonio e ha trovato in sua figlia Emma l’àncora della quale necessitava. Profondamente fragile, si rifugia nell’alcol e in quel momentaneo annebbiamento mentale che le provoca. Pur sapendo che questo non è il modo ideale per risolvere i problemi, si abbandona, si aggrappa con tutte le sue forze a una qualsiasi bottiglia contenente un qualsiasi alcolico.

Emma, invece, per certi versi un’adulta nel corpo di una ragazzina è il motore trascinante dell’azione. È lei a sorreggere sua madre, ad aiutarla ad affrontare i difficili momenti legati al ritorno, ma è anche lei a cedere agli impulsi dettati dalla sua giovane età e (inconsapevolmente) a imprimere un’impronta decisiva all’intera narrazione.

Gli avvenimenti si susseguono rapidamente gli uni agli altri con un ritmo serrato e incalzante. Lo stile diretto della prosa, senza fronzoli, dà ampio spazio ai tanti colpi di scena in grado di spiazzare il lettore. Si è portati a fare congetture, ma queste verranno sistematicamente smontate dal flusso degli eventi. Fino all’ultima pagina è una sorpresa continua. Fino all’ultima riga si resta col fiato sospeso.

Un romanzo ben costruito sotto tutti i punti di vista. Una lettura originale e assolutamente imprevedibile.

5stelle

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La ninnananna degli alberi

 

Grazie per la lettura, alla prossima 🙂

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