RECENSIONE DI… “MARE NERO” DI GABRIELLA GENISI


Salve lettori, eccoci giunti alla fine del mese di maggio. L’estate è ormai nell’aria e siamo tutti in pieno cambio di stagione. Questo pomeriggio sono qui per parlavi di un romanzo del quale ho curato il blogtour qualche settimana fa. Mi riferisco a “Mare nero” di Gabriella Genisi (Sonzogno editore). Ringrazio la casa editrice per avermi spedito una copia e l’autrice per la dedica.

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Pur essendo fine settembre, a Bari è ancora estate. Una comitiva di amici approfitta del mare calmo per un’escursione in barca con successive immersioni per scoprire antichi relitti. Una giornata di svago come tante se non fosse che Marinella Alvino, giovane studentessa ventenne in Biologia Marina e Luca Di Dio, commercialista trentenne con la passione per le immersioni, in procinto di sposarsi, perdono fatalmente la vita. Tutto fa supporre che a uccidere i due giovani sia stata una tragica fatalità, ma il fiuto di Lolita Lobosco ben presto intuisce che si tratta di omicidio.

“[…] non mi abituo a certe cose, alle vite inutilmente perdute per colpa di qualcuno. A chi continua a uccidere in nome dell’Amore. Ai conti che questa città cerca sempre di far quadrare, nel modo peggiore. A qualcosa che nonostante tutto continua a sfuggirmi.”

Tra tutti i volumi che compongono la “saga Lolita” quest’ultimo è, a mio parere, il più maturo per due motivi: la protagonista ha varcato la soglia dei fatidici “anta”; la tematica trattata ha un grande impatto sociale.

Il romanzo è suddiviso in due parti in ognuna delle quali è sviluppato un giallo. Ci si trova, dunque, davanti a un giallo nel giallo.

Nella prima parte ci si focalizza sulla triste vicenda dei due fidanzati, un evento che scuote l’animo del commissario Lobosco. Ha inizio un’intricata caccia all’assassino ricca di sorprese, evento, questo, che, assieme a un espediente narrativo, dà l’imput alla seconda, ancor più complessa, indagine dai toni storico – ambientali.

Tematica centrale dell’intero romanzo è, come suggerisce il titolo, il mare contaminato dai rifiuti tossici. Una scelta da parte dell’autrice sicuramente coraggiosa e attuale, specie per quanti vivono in città marittime.

Anche in questo nuovo capitolo della saga traspare il carattere deciso e passionale della protagonista. La poliziotta in bilico sulle Louboutin, determinata ad assicurare i colpevoli alla giustizia è allo stesso tempo una donna amante della cucina e fortemente passionale.

Come già negli altri volumi della serie, la città di Bari con i suoi paesaggi e problemi e l’arte culinaria divengono protagoniste astratte della narrazione. A questo proposito ricordo che, come di consueto, a fine volume è possibile trovare una piccola raccolta di ricette della tradizione.

Due esempi di contaminazioni letterarie ben riuscite sono il dialogo tra Lolita e Alice Allievi e la telefonata a Salvo Montalbano, due brevi momenti narrativi che sembrano voler dare un’ideale unità al genere giallo nelle sue diverse sfaccettature.

L’autrice ha uno stile di scrittura personale e inconfondibile frutto di una sintassi “bareseggiante” capace di suscitare coinvolgimento e simpatia nel lettore, il quale con l’intrigante Lolita Lobosco instaura un dialogo quasi reale.

Una lettura piacevole e appassionante. Un romanzo che è insieme anche saggio. Un appuntamento al quale è difficile rinunciare.

5stelle

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Grazie per la lettura, alla prossima 🙂

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